La Misericordia

La misericordia di Dio è totalmente gratuita, non suppone nulla da parte dell’uomo peccatore, ma esige soltanto di essere creduta, accettata.

La misericordia di Dio è condiscendente: Dio, per salvare la sua creatura, si fa simile ad essa, assoggettandosi ad un inimmaginabile abbassamento e sparge il suo sangue per manifestare efficacemente il suo amore.

La misericordia di Dio cancella il peccato, perdona e riabilita, restituendo la dignità perduta. Quando ciò avviene, colui che è oggetto della misericordia non si sente umiliato, ma come “ritrovato e rivalutato” (D.i.M. 6).

L a misericordia, rappresentata dall’abbraccio del padre al figlio che aveva dissipato tutti i suoi beni, “…ha la stessa forma interiore dell’amore, che nel Nuovo Testamento è chiamata Agape”. (D.i.M. 6). Tale amore è capace di chinarsi su ogni figlio perduto, su ogni miseria umana e, soprattutto e, su ogni miseria morale, sul peccato.

 

La Misericordia Nel Nuovo Testamento

L’incontro di Dio con l’uomo è l’amore. La risposta è preparata dal perdono, dalla pace, dalla riconciliazione. La storia della salvezza non è altro che la storia di questo amore che si fa sempre più insistente, fino a farsi definitivo e perciò decisivo in Cristo Gesù.

Dio si rivela all’uomo non solo attraverso l’incarnazione del Figlio; attraverso Cristo, si conoscono le perfezioni invisibili di Dio e il suo smisurato amore verso di noi, che fa esclamare a S. Giovanni: “Dio, infatti, ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in Lui non muoia, ma abbia la vita eterna” (Gv 3,16) e a S. Paolo: “Ma Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amati, da morti che eravamo per i peccati, ci ha fatti rivivere con Cristo: per grazia infatti siete stati salvati” (Ef. 2,4-5). “…. Il rendere presente il Padre come amore e misericordia è, nella coscienza di Cristo stesso, la fondamentale verifica della sua missione Messia” (D.i.M. 3).

La Misericordia Nell'Antico Testamento

Nell’antico testamento viene presentato ampiamente il concetto di “misericordia” che poi si manifesterà in modo definitivo nella persona di Gesù Cristo.

La Misericordia di Dio è già stata sperimentata dal popolo dell’antica alleanza, sia comunitariamente che individualmente.

L’amore del Signore verso il popolo di Israele è di una particolare predilezione e quando esso, prendendo coscienza delle proprie colpe e infedeltà si rivolge a Dio manifestando il pentimento e implorando il perdono, Dio allora ridona la grazia, ricostituisce l’alleanza; si può dire che la misericordia è “una speciale potenza dell’amore di Dio che prevale sul peccato e sull’infedeltà. (D.i.M. 4).

La misericordia di Dio vive sulla salvezza del peccatore come si avverte chiaramente nel passo biblico dell’esodo, dove Jahvè di rivela un Dio di tenerezza e di grazia, tardo all’ira e ricco di misericordia e fedeltà, “che conserva la sua misericordia fino alla millesima generazione” (ES: 34,7).

IL termine ebraico “Hesed”, con cui viene indicata la misericordia, sottolinea il particolare contenuto dell’intimità del dialogo tra il popolo d’Israele e il suo Signore nel suo significato profondo di bontà, che implica “fedeltà” e in base a tale fedeltà, significa anche “grazia” e “amore”: amore che dona, amore più potente del tradimento, grazia più forte del peccato.